Ricostruzione mammaria con protesi

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Tecniche per la ricostruzione mammaria con protesi

La forma apparentemente più semplice di ricostruzione mammaria è quella che prevede la sostituzione della mammella asportata con una protesi di forma e dimensioni adeguate.

In questo caso la ricostruzione mammaria avviene in due interventi più importanti e uno ambulatoriale per la ricostruzione del Complesso Areola-Capezzolo (CAC).

La protesi mammaria viene posta al di sotto del muscolo grande pettorale, tra questo e la parete toracica è così separata dal sottocute da un completo piano muscolare.

Ricostruzione mammaria dopo mastectomia con espansore tessutale

Molto spesso, dopo la mastectomia, non vi è tessuto a sufficienza per poter ricreare immediatamente, anche con l’ausilio di una protesi, una mammella di dimensioni e forma simili alla controlaterale.

In questi casi viene impiegato il cosiddetto espansore tessutale. Esso consiste in una protesi “speciale, di uso temporaneo”, di dimensioni leggermente più ampie della prescelta protesi definitiva. Una volta inserito l’espansore vuoto, esso viene riempito di soluzione fisiologica nel corso delle settimane successive (generalmente nell’arco di circa 2 mesi), attraverso una valvola posta sulla superficie dell’espansore.

Questo provoca una distensione dei tessuti e la creazione di una tasca sufficiente ad accogliere la protesi.

L’espansore verrà rimosso e sostituito, generalmente almeno 5-6 mesi dopo, con la protesi definitiva nel corso di un altro intervento chirurgico.
Generalmente in questo nuovo intervento viene rimossa la cicatrice del precedente intervento di mastectomia e, attraverso questa via, si sostituisce l’espansore con la protesi “definitiva”, dopo aver eseguito una capsulectomia (l’asportazione completa della capsula).

Le protesi mammarie per la ricostruzione del seno

E’ importante sapere che:

  • Le protesi mammarie non influiscono in alcun modo sulla formazione o sullo sviluppo di un tumore, né sulla sua cura;
  • Non esiste prova che malattie autoimmunitarie siano state causate dalle protesi, si tratterebbe di casuali concomitanze;
  • Le eventuali difficoltà diagnostiche incontrate in corso di mammografia possono essere superate daun radiologo esperto mediante particolari manovre e proiezioni aggiuntive, oltre che, laddove ritenuto opportuno, mediante un’eventuale risonanza magnetica nucleare.

Indipendentemente dalle dimensioni e dalla forma, le protesi mammarie sono costituite da un involucro di silicone che contiene gel di silicone o altre sostanze.
Per quanto riguarda le dimensioni, la scelta dipende, entro certi limiti, dalle preferenze della Paziente.
Per quanto riguarda la forma, esistono protesi rotonde (non adatte alla ricostruzione), con base circolare, e protesi “anatomiche” cosiddette “a goccia”.

Ciascun tipo di protesi, a parità di altezza e di larghezza può avere una proiezione (cioè un profilo) di dimensione variabile, tale da conferire alle nuove mammelle una sporgenza anteriore più o meno accentuata.
In sintesi, la scelta della protesi più adatta dipende fondamentalmente dalle dimensioni della mammella controlaterale e del torace della donna.

L’obiettivo del Chirurgo Plastico Ricostruttivo è di ottenere la migliore simmetria tra la mammella ricostruita e quella conservata, con il minor danno possibile per la Paziente sia in termini di esiti cicatriziali che di sofferenze.
La scelta della metodica di ricostruzione mammaria è un momento molto delicato e ogni candidata deve essere opportunamente.

Ricostruzione del capezzolo

L’ultimo atto della ricostruzione del seno è ricreare il complesso areola-capezzolo.

Generalmente si esegue dopo alcuni mesi dal termine della ricostruzione per permettere un assestamento definitivo della neo-mammella.

Qualunque sia la metodica ricostruttiva adottata deve essere chiaro che non sarà mai possibile ricostruire esattamente la mammella asportata, né eliminare cicatrici delle incisioni praticate.

Possibili complicanze della chirurgia ricostruttiva della mammella

Statisticamente si può affermare che in persone in buone condizioni generali, i cui esami clinici pre-operatori non dimostrino alterazioni significative, l’insorgenza di complicazioni gravi o gravissime è rara.
Fra le complicazioni di carattere generale sono da ricordare: l’ematoma, il sieroma, l’infezione, le ne-crosi cutanee e la riapertura spontanea della ferita.

La formazione di sieromi consiste nell’accumulo, attorno alla protesi, di variabili quantità di liquido giallognolo e trasparente, chiamato “siero”. Raccolte che si riassorbono spontaneamente.

Le infezioni sono rare, ma, se non dominabili con gli antibiotici.

Le necrosi cutanee sono rare e vengono trattate inizialmente in modo conservativo e successivamente, se necessario, con trattamento chirurgico.

La formazione di ematomi, conseguente a sanguinamenti nella sede di impianto della protesi, può verificarsi nei primi giorni dopo l’intervento.

Le cicatrici post intervento di ricostruzione del seno con protesi

La qualità delle cicatrici varia con il passare dei mesi e dipende in gran parte dalla reattività cutanea individuale. Generalmente la loro visibilità diminuisce con il tempo.

Talune Pazienti, a causa di una eccessiva reattività cutanea, possono sviluppare cicatrici arrossate o rilevate e perciò facilmente visibili, che durano diversi mesi o sono permanenti (cicatrici ipertrofiche) o cicatrici “allargate” di colore normale (cicatrici ipo-trofiche).

Cicatrici non estetiche e di cattiva qualità possono essere corrette con trattamento medico o con un intervento dopo un congruo periodo di tempo (6-12 mesi dall’intervento).

Durata intervento e anestesia

L’intervento di inserimento dell’espansore e di sostituzione di questo con la protesi definitiva vengono eseguiti in anestesia generale.
La sostituzione con una protesi definitiva durata complessiva sarà di circa 2-4 ore.

Preparazione pre-operatoria

L’intervento di ricorstruzione mammaria non deve essere eseguito in Pazienti gravide; in caso di dubbio, devono essere effettuate le indagini specifiche.

  • Prima dell’intervento dovranno essere consegnati i referti delle analisi e degli esami pre-operatori prescritti, quando il Chirurgo lo ritenga opportuno, 3 settimane circa prima dell’intervento.
  • Dovranno essere segnalate eventuali terapie farmacologiche in atto (in particolare con cortisonici, contraccettivi, antiipertensivi, cardioattivi, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, antibiotici, tranquillanti, sonniferi, eccitanti, terapie omeopatiche e fitoterapiche e segnalate possibili allergie ad antibiotici e farmaci in genere.
  • Un mese prima dell’intervento dovrà sospendere l’eventuale terapia ormonale estroprogestinica (pillola).
  • Almeno 2 settimane prima dell’intervento dovrà sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (tipo aspirina) e almeno un mese prima sospendere il fumo, che ha influenze decisamentenegative sulla vascolarizzazione cutanea e del grasso.
  • Il giorno precedente l’intervento deve essere effettuato un accurato bagno di pulizia completo, asportato lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi e depilate le ascelle.
  • Prima dell’intervento deve essere osservato digiuno di almeno 8 ore da cibi solidi e bevande.

Trattamento post-operatorio

Nel periodo post-operatorio potrà essere avvertito in regione pettorale un certo dolore, controllabile con comuni analgesici, che regredirà nel giro di pochi giorni.
I drenaggi aspirativi vengono solitamente rimossi quando la quantità di liquido drenato nelle 24 ore sarà inferiore ai 30-40 cc.
Dovrà essere indossato un apposito reggiseno prescritto dal Chirurgo che dovrà essere acquistato prima del ricovero in ospedale. Esso sarà utilizzato giorno enotte per circa 45 giorni e sarà corredato da una fascia elastica contenitiva, allo scopo di mantenere posizionate le protesi nella sede opportuna.
Per alcuni giorni dopo l’intervento può rendersi necessaria la prosecuzione della terapia antibiotica.
Per i primi 3-4 giorni post-operatori è raccomandato il riposo, con particolare attenzione a non utilizzare imuscoli pettorali.
A letto è bene riposare con il busto rialzato. Dovrà, inoltre, essere evitato il fumo.
Per la prima settimana dovrà essere evitata la guida di veicoli.
I punti di sutura verranno rimossi 7-10 giorni dopo l’intervento.
La prima doccia di pulizia completa potrà essere praticata solo dopo tale periodo.
Per le prime 2 settimane dovranno essere evitati ampi movimenti con le braccia, il sollevamento di pesi e
l’attività sessuale, che potrà essere ripresa con cautela dopo tale periodo.
Per circa un mese dovrà essere evitato ogni tipo di attività sportiva e l’esposizione diretta al sole o ad eccessive fonti di calore.
Si raccomanda di segnalare la presenza di protesi all’atto della mammografia.